sabato 25 gennaio 2025

Ti aspetto a Central Park

L'ho finito di leggere stamattina, dopo una notte burrascosa a causa dell'influenza.

Victoria e Knight sono i protagonisti di questo romance ambientato nell'editoria newyorkese, dove lui, maschio alfa, viene soppiantato da una new entrey nel ruolo di nuovo direttore editoriale della casa editrice dove lui lavora alacremente per la sua carriera da una decina d'anni, con enormi successi.

Dall'iniziale fraintendimento all'odio reciproco fino all'inevitabile happy end dopo la rottura, inframezzati da ritorni di fiamma, esperimenti mal riusciti, drammi famigliari passati e presenti, cicatrici che non si rimarginano, la storia è intensa e piacevole. 

Stranamente non ho spoilerato le ultime pagine come faccio spesso ma mi sono letteralmente divorata gli ultimi capitoli non tanto per sapere come sarebbe andata a finire ma come ci si arriva al lieto fine.

E tra tutti i libri di Felicia Kingsley che ho letto, è quello che mi è piaciuto di più in assoluto (mi manca da leggere solo "Non è un paese per single").

Stavolta ha fatto centro perché c'è, ovviamente a mio avviso, un giusto mix di ricordi ma che non sono flashback, di vissuto dei protagonisti che sono la spiegazione del loro oggi, la loro capacità di essere se stessi in un mondo che ci vuole tutti pecore, la consueta apparizione qualche protagonista di altri libri di Felicia Kingsley perché il mondo è grande ma è anche tondo, il pizzico di dramma, l'umanità che oggigiorno sembra essere quasi un crimine, una quantità di peperoncino (spicy) sapientemente lasciata all'immaginazione della lettrice e del lettore e la volontà di non relegare il genere a lettura rosa per casalinghe annoiate.



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