Alice Guerra è tornata e anche stavolta inciampa in uno, anzi, in tanti misteri nella sua Mestre.
Alla zia Rosanna è sparito un chilo di bovoletti (lumachine), alla Chiaretta il diario, a due delle maranteghe le foto più care e soprattutto è sparita la Gioconda. Sì, proprio quella tavoletta su cui una misteriosa signora sorride in modo enigmatico.
A indagare su questo importante e sconvolgente furto c'è ancora una volta il commissario Salvatore Lo Cascio, inconcepibilmente attratto dalla sgangherata influencer veneta, dalla quale vuole fuggire a gambe levate.
Nel frattempo, da Miami arriva l'amica di vecchia data Vespasiana, che cerca un posto dove andare e così si ricorda di Alice.
Tra borse di Chanel e Fiat Punto scassare, tra Vespasiana e la zia Rosanna, tra passioni reciproche e fughe, secondo me questo libro è molto più bello del primo.
Surreale al massimo, le battute in veneto che non avevo problemi a capire, la storia da Alice e Salvatore, l'invadenza affettuosa di Vespasiana, le circa 300 pagine sono volate in leggerezza.
Se volete passare qualche ora divertente, leggetelo.
 
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