Continuano le storie della famiglia Melzer, dei vari rami e dei loro domestici.
Il Nazismo incombe, le prime leggi marziali di Norimberga sono state promulgate e Marie è ufficialmente un'ebrea, come i tre figli che ha avuto con Paul.
La fabbrica di tessuti è in crisi perché le leggi contingentano le forniture di materie prime a quegli industriali che non si iscrivono al partito.
Viene favorito il divorzio pr quelle famiglie "miste" per il solo fatto che uno dei due coniugi sia ebreo. Paul e Marie si rifiutano di obbedire, come anche i domestici non intendono salutare nessuno con il noto grido che inneggia al dittatore coi baffetti.
La Gestapo perquisisce senza preavviso e riguardo fabbrica e abitazione, interroga, imprigiona, percuote. L'ideologia nazista inizia a prendere piede anche tra i giorvani e ne fanno le spese soprattutto Dodo, perennemente affascinata dagli aerei, e Leo, la cui vita è concentrata sulla musica.
A un certo punto, le pressioni contro gli ebrei si fanno così insistenti che Marie decide di espatriare con l'aiuto del cognato ma contro il volere del marito.
Il libro termina nel 1939 con gli sposi sempre legati affettivamente ma distanti fisicamente, coi gemelli che nascondono segreti e altri parenti che non sposano la causa del Fuhrer ma la combattono.
Questo quinto e penultimo libro mi è piaciuto davvero, l'alternanza delle varie storie, prevalentemente incentrate sulle vicissitudini di Dodo e Leo, ha dato un bel ritmo al romanzo tanto che le pagine volavano.
Stavolta nessun dubbio su quale sarà il prossimo volume tra le mie mani, ovvero l'ultimo capitolo, anche perché questo non è autoconclusivo e non vedo l'ora di scoprire come andrà a finire (tanto mi conosco, sto benissimo che spoilerò le ultime pagine).
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