Se la scrittura di Sveva Casati Modigliani è scorrevole e piacevole, la trama di questo romanzo mi ha profondamente delusa.
Alberta ha rinunciato all'università per amore perché Leo le ha dimostrato interesse e lei ha scelto di abbandonare gli studi per consentirgli di diplomarsi prima e laurearsi dopo, mantenendo lei la famiglia.
La vita a due scorre piacevole, Leo diventa manager di un'importantissima multinazionale del caffè, Alberta è commessa in un elegantissimo negozio di biancheria intima raffinata nel quadrilatero milanese della moda.
Ma un giorno Alberta vede Leo in un ristorante, di spalle una bionda impellicciata. Rosa dalla gelosia, legge gli SMS sul cellulare e tac, prima delle kisscam dei Coldplay, il tradimento è lì.
Alberta allora ricorda della truccatrice Rai che l'aveva trasformata per gioco, dei parrucchieri che avevano il negozio accanto alla boutique, vuole riscattarsi, fa emergere la bella e raffinata donna sepolta sotto l'insicurezza e il grigiore degli abiti ma Leo non coglie, lui ama la persona non visibile, "acqua e sapone", e la spedisce a lavarsi il viso da quelle oscenità, inconsapevole di quanto Alberta sia ferita da tutto ciò.
Ovviamente lei obbedisce. Poi si scopre che non è tutto oro quello che luccica, che Leo la ama, che vorrebbe che lei non lavorasse e si occupasse solo di lui e della casa perché lui è un uomo di successo.
No. Il libro non mi è piaciuto. Ancora una volta una donna relegata a serva, anche se con il proprio consenso, nemmeno a comprimaria ma proprio a essere un fantasma.
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