No, non la serie surreale della Rai ambientata nella valle del Vanoi.
È l'interruzione dell'erogazione dell'energia elettrica che c'è stata da ieri sera alle 19.30 a stanotte alle 2.30 circa.
Sette ore senza luce. Ti rendi conto di quanto siamo diventati energivori.
Non accendi il gas per farti da mangiare (ma se hai fiammiferi o un accendigas piezoelettrico ce la fai). O non ti fai da mangiare proprio se hai il piano a induzione.
Non puoi telefonare col "fisso" perché ormai hai il VoIP. Puoi contare sul cellulare. Se è carico.
Non ti puoi fare la doccia, a meno che non usi acqua fredda (puoi scaldare una pentola d'acqua se hai il gas).
Non rinfreschi casa con il condizionatore o il ventilatore, non guardi la TV, non navighi in internet, non fai andare la lavatrice, non usi l'ascensore.
E se hai l'auto elettrica, viaggi fin dove arrivi.
Chi come me è nato alla fine degli anni '60 è però avvantaggiato. Ha le candele in casa (mamma, cosa te ne fai?), non ha problemi a lavare i piatti a mano, se la cava con un piatto freddo fatto di scatolette, usa la scopa e non l'aspirapolvere.
Per qualche giorno posso anche rinunciare alla lavatrice, vivo alla luce naturale per leggere, scrivere, ricamare.
Al frigorifero no, non posso rinunciare, non è più un lusso, è indispensabile nonostante le scatolette.
Certo, anche per me è faticoso limitare l'uso di quegli apparecchi elettrici che mi facilitano la vita ma so che ci sono le alternative e si può anche fare qualche rinuncia.
La parte più penosa, invece, è la causa di questo blackout e di quelli che stanno da anni martoriando le città: l'obsolescenza delle centraline e la mancata manutenzione preventiva. Per risparmiare, sicuramente.
Siamo diventati sempre più dipendenti dall'energia elettrica, siamo sempre più tecnologici tanto che ormai se non hai l'app sul cellulare non puoi nemmeno andare in bagno (beati i tempi che si leggeva gli ingredienti dello shampoo!) ma allo stesso tempo non abbiamo rinnovato le strutture che servono ai cittadini. E sono d'accordo con i progetti per la salvaguardia dell'ambiente ma che il progresso sia chiesto solo all'utilizzatore finale e non a chi deve creare e manutenere le infrastrutture proprio non mi va giù.
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