Finita la prima guerra mondiale, Marie e Paul si sono ritrovati, lui ha ripreso in mano la direzione della fabbrica di tessuti, lei continua a disegnare modelli e a gestire la famiglia ma è insofferente: un vento di novità spira sulla Germania economicamente in ginocchio per gli indennizzi che lo Stato deve pagare a seguito della guerra, l'inflazione devasta le famiglie e Marie non riesce a tornare "nei ranghi".
Paul investe quindi in un atellier affinché la moglie possa esprimere le sue capacità creative in fatto di moda.
La coppia però va in crisi anche a causa delle intromissioni della madre di Paul, a sua volta non contenta della piega che ha preso la vita della ex sguattera e si fa affiancare nella gestione prima dei figli e poi della casa da un'amica di Elisabeth, la figlia maggiore, causando però la fuga da casa di Kitty (la minore), della nuora e dei tre nipoti.
Solo un ritrovato buon senso da parte di Paul, il ritorno a casa accompagnato da un divorzio di Lisa e il successo di alcuni eventi fanno sì che la coppia si riappacifichi e che anche Kitty torni a casa, riaffollando e rendendo viva la Villa delle Stoffe.
Terzo e avvincente capitolo della saga ambientata nella Germania all'inizio del secolo scorso, a cavallo della Grande Guerra, protagonista la famiglia Melzer e di Marie, giovane orfana che in qualche modo è legata alla ricca famiglia di imprenditori nel campo della tessitura. Si legge con piacere, scorrevole, ben tradotto (l'ho iniziato lunedì e finito sabato ma l'ho intervallato con crocette, giochini, pisolini e tante chiacchiere), viene voglia di non mollarlo per sapere come procedeno le crisi coniugali, chi è l'assassino di una delle figure che hanno avuto un certo rilievo nei due precedenti volumi e potrebbe anche "finire qui" se non fosse che ho già acquistato i volumi quattro e cinque, in attesa che il sesto esca in edizione economica.
Ora però ho iniziato il terzo episodio di Teresa Papavero, voglio sapere che fine ha fatto sua mamma.
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