mercoledì 14 febbraio 2024

Sono le otto passate da poco

 Va beh, stamattina mi sento Fantozzi. Ho preso il treno al volo perché era in anticipo, mentre correvo, mi chiama il quasi diciannovenne per sapere dov'era il dizionario dei sinonimi e dei contrari, trovo un posto a sedere ma né lo zaino né il caldobagno DeLonghi stanno sulla cappelliera, mi cade a terra la sciarpa, mi sfilo lo zaino cercando di non accecare nessuno, mi siedo e sulle ginocchia ho scaldabagno e borsa, inizio a disfare il ricamo iniziato (e sbagliato) ieri. 

Inizio a gocciolare dalla fronte come una vecchia candela che si soglie. Penso di avere le righe del trucco colato. 

A Rho fiera si libera il posto avanti a me. Mi spoglio ma mica nuda, eh!.

Finisco e disfare e ricomincio il ricamo ma mi accorgo di un altro errore. Rimedierò.

Siamo arrivati. Mi rivesto, controllo di non di dimenticare nulla e mi incammino verso l'ufficio. Sono quasi arrivata ma prendo dentro la colonnina telefonica divelta e afferro al volo la sciarpa che mi sta scivolando in terra. Vedo l'ora l'ingresso dell'ufficio come fosse un'oasi nel deserto.


Timbro. Sembra caldo ma nella stanza no, non ci siamo.

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