martedì 14 novembre 2023

Tecnologia

Recentemente è mancata più volte la corrente e ogni volta che siamo al buio in casa, ci rendiamo conto di quanto si dipenda dai volt e dai watt, non solo per diletto ma anche per necessità: non ti puoi lavare se non con l'acqua fredda perché la caldaia non parte, ma non parte nemmeno il riscaldamento, devi ricordarti perfettamente dove hai posizionato almeno una pila per arrivare poi alle candele (e alla faccia di chi dice che siano inutili!), se hai un piano a induzione e un microonde, non puoi nemmeno cucinare (e le nuove abitazioni stanno andando verso le soluzioni totalmente elettriche, abolendo i collegamenti alla rete metano. Non commento). 

E poi il cellulare, che si scarica, il telefono fisso che è ormai collegato alla rete voip ma senza router non vai da nessuna parte, il pc che naviga solo se ha la batteria e usi il cellulare come hot spot.

Ma poi ho realizzato ieri sera quanto ormai sia indispensabile una connessione internet stabile, un pc, una stampante perché dalla carta comunque non ci affrancheremo mai, uno smartphone.

Ho preparato una serie di documenti per l'iscrizione all'esame di maturità del prossimamente diciannovenne per i quali ho utilizzato almeno una dozzina di fogli di carta. E i pagamenti devono essere fatti on line, col PagoPA, comodissimo per carità, basta code alla posta, basta balzelli che costano quasi più del versamento, puoi accedere con lo SPID e se hai l'app sullo smartphone, fai anche prima. Poi ti manda al tuo home banking che ti chiede la doppia autenticazione con utente, password e codice monouso. E se hai due pagamenti, devi rifare la procedura due volte. Meno male che nonostante sia "anziana" (se non preistorica, secondo il punto di vista dei miei figli), me la cavo abbastanza bene con la tecnologia.

E intanto che compilavo autocertificazioni in word, salvavo in .pdf ricevute e attestazioni di pagamento, spuntavo i documenti preparati e quelli mancanti, stampavo artigianalmente fronte retro per risparmiare carta quelli su più pagine (artigianalmente perché stampavo prima le pagine dispari, poi giravo i fogli e stampavo quelle pari) pensavo a quando avevo fatto la fila allo sportello della segreteria scolastica per l'iscrizione al primo anno di scuola materna munita di penna e tanta pazienza nel compilare un paio d moduli. 16 anni e passa fa.

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