Da ieri, sto leggendo post qua e là relativi ai festeggiamenti post europei, chi contro, chi contrissimo, chi invoca le misure anticovid, chi il diritto al riposo, chi la falsità dell'amor patrio.
Io mi sono girata su un fianco a metà del primo tempo e svegliata a mezzanotte, ma per far pipì, in lontananza qualche clacson. Miei figli russavano accanto a me. Nessuno di noi ha guardato la partita e me ne dispiace un po' ma per me ha vinto la scaramanzia, il sedicenne la trovava noiosa, il diciottenne ha sempre snobbato il calcio.
Però.
Però mi dispiace un po', soprattutto non aver festeggiato.
Perché demonizzare i festeggiamenti? Perché inveire contro i rumori? Possibile che non siate mai stati bambini, ragazzini, adolescenti? Tutti imbavagliati, silenti, quieti? 10, 20, 30, 40 anni o più fa? Ero solo io a scendere in strada per le vittorie della nazionale? A fare cortei strombazzando per accompagnare gli amici milanisti in piazza Duomo quando ancora si poteva passare tra via Orefici e via Torino e magari fin sotto al Duomo stesso?
Perché siete diventati tutti intolleranti verso tutto e tutto? Che cosa vi incattivisce verso il prossimo? Perché non siete capaci di vivere e lasciar vivere? Che cosa invidiate negli altri da volerlo annullare?
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti anonimi non sono permessi e pertanto, se effettuati, verranno considerati spam.