sabato 28 maggio 2011

DALLE 20 ALLE 3

Non volevo andare, ieri sera. L'umore era pessimo, una delle peggiori settimane e giornate degli ultimi tempi. Ma vuoi la testardaggine, vuoi quel malefico "senso del dovere" che mi è stato instillato fin da piccola, vuoi le insistenze di un paio di persone, alle 20 o poco più sono salita su 8 centimetri di tacco, io che viaggio quasi sempre rasoterra, ho coperto un po' di brutte tracce sul viso, e ondeggiato con finta sicurezza fino a scuola, luogo di ritrovo con le altre mamme. All'appello ne mancavano solo 4, chi per un motivo chi per un altro. Poi via, tre macchine, alla volta della seconda tappa, un ristorante un po' particolare della zona, dove di solito vengono festeggiati addio al nubilato o celibato, compleanni od eventi speciali.
Noi dovevamo festeggiare due regine, due persone specialissime che si sono prese cura per tre anni dei nostri figli, che li hanno viziati ma responsabilizzati, che li hanno cresciuti insieme a noi e hanno saputo creare un gruppo omogeneo tra bambini e genitori, che tra un mese ci riconsegneranno definitivamente 13 bambini diversi da come glieli avevamo lasciati in quel lontano ma vicino settembre 2008.
Emozionatissime, le due regine della serata sono scese da una lussuosa auto a nolo che era passata a prenderle, pensando che la sorpresa, che il "regalo di fine anno dei cavallini" fosse quello lì, una cena accompagnate al locale in berlina. Eh, no, care M e G. E che vi meritavate solo quel distinto signore?
Locale di stucchi e di specchi, tavole elegantemente apparecchiate, compagnia chiassosa e musica allegra, due immensi troni degni, appunto, di due regine.
Il loro sorriso divertito era già per noi un regalo ma noi, mamme, sapevamo che quello era solo l'antipasto della serata, e pregustavamo via via le varie portate.
Niente di sconcio, per carità, stiamo parlando di due signore che da circa 35 anni svolgono con passione e dedizione il loro lavoro, qualitàirare in  molte realtà, a contatto con giovani menti facilmente traviabili e con menti più mature spesso incontrollabili.
E tra un antipasto e il primo, tra l'acqua e il vino, la serata si è animata. Ai tavoli attorno, festeggiavano un paio di complanni e qualche addio al nubilato, visi giovani che ci potevano anche chiamare "mamma" loro stessi, sebbene tutti maggiorenni.
Musica, balli, una sorta di giochi. Gli occhi brillanti di tutte noi, divertite che ci divertivamo. Scorre il tempo tra neo lambade di Jennifer Lopez e zebre a pois di Ivan Cattaneo, tra un gatto e una volpe di Bennato e ombelichi del mondo di Jovanotti, saltando su quel tacco 8 che non avrei mai immaginato di reggere così bene per tanto tempo (e lui ha retto pure il mio dolce peso e tutte le sollecitazioni al quale l'ho sottoposto). Waka Waka compreso che ha scatenato gli applausi di tutti gli altri tavoli, alla vista di 11 signore tra i 40 e i 50 ballare la coreografia ideata proprio dalla scatenatissima G.
E poi l'altra sorpresa, un cofanetto contenente un biglietto e un regalo. Le lacrime e un groppo in gola sono saliti fin dalle prime righe dei biglietti, neanche una puntata di Candy Candy, cartone must di questa generazione di mamme sarebbe riuscita a tanto. La magia che ci fa sognare ogni giorno insieme ai nostri figli è anche merito loro.
Il regalo, un ciondolo con un cavallino, perché nella scuola dei nostri figli, quelli dell'ultimo anno, i "grandi" sono appunto "cavallini". E loro che scuotevano la testa, ci davano delle pazze, che per loro il regalo era la cena punto e basta.
E poi la serata finisce. Quella al locale. La tappa successiva è il pernottamento in un lussuoso hotel della zona, dove dovrebbero ritemprarsi ancora per un po', dove tra un po' dovrebbero approfittare del centro benessere, piscina, sauna, palestra. Le risate per raggiungerlo, le rotonde (ma quante so'?) che continuavamo a percorrere come un girotondo di tante bambine che non si vogliono fermare perchè nessuna aveva il navigatore né sapeva esattamente come arrivarci (e chi di noi va in un hotel a quattro stelle che sta a 7 chilometri da casa?), le telefonate che esaurivano i crediti dei cellulari ad un portiere di notte che confonde la destra con la sinistra, che ti manda in via Filanda ma la via Filanda è nel paese vicino, dalla parte opposta e sì, siamo ad un'accelerata dal Lidl che hai sulla sinistra, ma nooo, ce l'ho a destra se mi fai fare la via in direzione di Milano, le risate, un carillon che mi sbatacchia sulla faccia e l'arrivo.
Tra qualche ora andrò a recuperare G e M, per riaccompagnarle a casa loro.
E questa serata, che per ora mi ha lasciato una mano tumefatta dal tamburello e chissà quante foto o filmati da oggi su FB, mi  ha riempieto il cuore di allegria, gioia, serenità, affetto, come non succedeva da tempo immemore. La vera Roberta, quella che ama ballare fino a tardi, che si scatena in un cha cha cha o in una salsa, affiora.
Vado a dare una pulita all'auto, prima che M e G tornino a casa tutte impanate in briciole di merende varie!

3 commenti:

  1. Sono contenta di leggere che hai passato una bella serata e sarei proprio curiosa di vederti su 8 cm di tacco.
    Dovresti trovare un gruppo per divertirti così più spesso, alla faccia di tutte le cose storte degli ultimi tempi.
    Baciotti

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  2. Per la miseria roby MA SI TRATTA DELLE MAESTRE DELL'ASILO?????? AMMAZZA OH CHE REGALONE , non mi capacito di cotanti festeggiamenti! mai sentito nulla del genre!!! MA BRAVE!!!!!!!!!
    Manu

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  3. Manu, meglio di un addio al nubilato. Ma sono due persone che si meritano questo, per l'amore, la passione, la pazienza che mettono nel loro lavoro.
    Roberta

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