martedì 21 agosto 2018

Alle radici del male

Ho letto questo libro ancora a luglio, prima di partire per le ferie, ma non avevo ancora fatto la recensione.
E' il secondo libro della trilogia del male di Roberto Costantini ed è pressoché indispensabile leggerlo prima di passare al terzo, letto anch'esso.
Ancora una volta, il commissario Balistreri si trova alle prese con un omicidio che,in qualche modo, affonda le radici nel suo passato.
La maggior parte del libro è ambientata negli anni sessanta, nella vita "libica" del commissario, racconta ilcontinuo conflitto col padre e il rapporto silente ma profondo con la madre, i vincoli di amicizia con i tre amici d'infanzia che si ritroveranno anche nel terzo libro della serie con sviluppi sorprendenti.
Se il primo iniziava lentamente ma poi mi aveva coinvolto tanto da leggere quasi cinquecento pagine in pochi giorni, la lettura delle settecento di questo secondo volume è stata più costante e ha occupato buona parte della mia vacanza a Torre Pedrera.
Quello che mi piace di questo scrittore è il connubio che fa tra un'epoca che non conosco se non per sentito dire (gli anni sessanta) perché ne sono nata alla fine e il periodo più vicino alla mia memoria, dagli anni ottanta ai giorni nostri.
Ancora una volta parere più che positivo, anche per lo stile di scrittura, non troppo ampolloso ma mai banale.

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