giovedì 17 maggio 2012

PERCHE'?

Novenne: "col brodo, mi sbrodolo"
Settenne: "Sennò perché si chiamerebbe brodo?"
Novenne: "sbrodolarsi deriva da brodo, non il contrario. Mamma, perché si chiama brodo?"
Mamma: "..."
Ed è iniziata una sequela di domande sul perché le cose si chiamano con un certo nome, non accontentadosi del fatto che possano derivare dal latino, dal greco, dall'arabo o da qualche altra lingua. E sta finendo solo la quarta elementare.

6 commenti:

  1. Vedo che abbiamo lo stesso "problema"... e il mio ancora non ha iniziato la prima! :D

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  2. una mia collega non sapendo più rispondere alle domande pignolissime del figlio, si è sentita dire "e allora per cosa ti sei laureata a fare?"

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    1. Meno male che sono solo ragioniera, con competenze specifiche, per di più!
      Roberta

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  3. Tranquilla! da qui ad un paio d'anni, ti parlerà solo per chiederti lo stretto necessario! Si chiama adolescenza ;))

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  4. ...è vero, a volte ti riempiono di domande (che non si sa bene da che parte della loro testolina arrivino) alle quali ti trovi a non sapere esattamente cosa rispondere. E a volte mi chiedo: "ma noi alla loro età, facevamo la stessa cosa?"... e mi viene da rispondermi di no.....
    Sandra

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    1. La maggior parte di noi fa parte della generazione "perché sì", "perché no", "perché lo dico io". Chi mai si sarebbe azzardato di tartassare i nostri genitori con tante domande?
      Roberta

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