Novenne: "col brodo, mi sbrodolo"
Settenne: "Sennò perché si chiamerebbe brodo?"
Novenne: "sbrodolarsi deriva da brodo, non il contrario. Mamma, perché si chiama brodo?"
Mamma: "..."
Ed è iniziata una sequela di domande sul perché le cose si chiamano con un certo nome, non accontentadosi del fatto che possano derivare dal latino, dal greco, dall'arabo o da qualche altra lingua. E sta finendo solo la quarta elementare.
Vedo che abbiamo lo stesso "problema"... e il mio ancora non ha iniziato la prima! :D
RispondiEliminauna mia collega non sapendo più rispondere alle domande pignolissime del figlio, si è sentita dire "e allora per cosa ti sei laureata a fare?"
RispondiEliminaMeno male che sono solo ragioniera, con competenze specifiche, per di più!
EliminaRoberta
Tranquilla! da qui ad un paio d'anni, ti parlerà solo per chiederti lo stretto necessario! Si chiama adolescenza ;))
RispondiElimina...è vero, a volte ti riempiono di domande (che non si sa bene da che parte della loro testolina arrivino) alle quali ti trovi a non sapere esattamente cosa rispondere. E a volte mi chiedo: "ma noi alla loro età, facevamo la stessa cosa?"... e mi viene da rispondermi di no.....
RispondiEliminaSandra
La maggior parte di noi fa parte della generazione "perché sì", "perché no", "perché lo dico io". Chi mai si sarebbe azzardato di tartassare i nostri genitori con tante domande?
EliminaRoberta