Trentotto anni fa toccava a me, forse come oggi, forse come domani.
Oggi tocca a te, che era l'altro ieri che ti portavo all'asilo nel seggiolino davanti della bicicletta e mi imploravi di andare piano perché con -16° avevi freddo (e comunque era il 2008).
Hai vissuto diversamente i primi due anni delle superiori, rinchiuso in camera con la webcam sempre puntata dalla parte sbagliata e la PlayStation a tutto volume, conoscendo solo via web i tuoi compagni di classe.
Poi piano piano tutto è tornato normale ma non com'era prima.
Era cambiato il mondo, eravamo cambiati tutti.
E poi mi sono ammalata ed è ricambiato ancora tutto ma tu ci sei sempre stato, con la tua ironia e il tuo essere (da sempre) "l'uomo che non deve chiedere mai", caparbio, a volte insolente, sagace.
Ieri sera eri un fiume in piena di battute degne dei migliori spettacoli di cabaret, incontenibile, a stemperare la tensione naturale della notte prima degli esami, preoccupato per gli eventuali ritardi dei treni e per me, "se domani vuoi dormire un po' di più". Ma secondo te non mi alzo a prepararti una delle ultime merende e a portarti a scuola se il treno non c'è? (ho preso ferie apposta!, cit. Vasco).
Vai e vola!
Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra
E un pianoforte sulla spalla
Come i pini di Roma, la vita non li spezza
Questa notte è ancora nostra
Ma come fanno le segretarie
Con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati
Le bombe delle sei non fanno male
È solo il giorno che muore
È solo il giorno che muore
Gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza
Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto
Stasera al solito posto, la luna sembra strana
Sarà che non ti vedo da una settimana
Maturità, t'avessi preso prima
Le mie mani sul tuo seno, è fitto il tuo mistero
E il tuo peccato originale come i tuoi calzoni americani
Non fermare, ti prego, le mie mani
Sulle tue cosce tese
Chiuse come le chiese quando ti vuoi confessare
Notte prima degli esami, notte di polizia
Certo, qualcuno te lo sei portato via
Notte di mamme e di papà col biberon in mano
Notte di nonne alla finestra
Ma questa notte è ancora nostra
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni
Notte di sogni, di coppe e di campioni
Notte di lacrime e preghiere
La matematica non sarà mai il mio mestiere
E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca
Ma questa notte è ancora nostra
Claudia non tremare, non ti posso far male
Se l'amore è amore
Si accendono le luci qui sul palco
Ma quanti amici in torno, che viene voglia di cantare
Forse cambiati, certo, un po' diversi
Ma con la voglia ancora di cambiare
Se l'amore è amore
Se l'amore è amore
Se l'amore è amore
Se l'amore è amore
Se l'amore è amore
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