lunedì 30 maggio 2022

Una stella senza luce

Ecco la terza avventura di Anita Bo e Sebastiano Satta Ascona.

Stavolta il duo formato dallo scrittore e dalla sua dattilografa si trovano coinvolti in prima persona nello scintillante mondo del cinema, lui che deve sceneggiare un film, lei che - alla fine - viene scelta come protagonista.

Ma... ma il regista e produttore muore. A metà del libro e a sceneggiatura non ancora iniziata.

I due temevano che fosse una spia del fascio, mandata da Roma a indagare sul misterioso autore americano J.D. Smith (che poi sappiamo essere lo pseudonimo dei due!) e quindi sono molto cauti nell'accettare l'incarico che Leo Luminari voleva affidare loro.

Tra stelle decadute del cinema anni '20 e emozioni messe a tacere con fatica (e nemmeno tanto bene), si arriva al colpo di scena finale che rivela le cause della morte del regista torinese, trapiantato romano ma nostalgico della sua città.

Sebbene Anita sia sempre ingegnosa e pimpante, un vento di allegria e follia nel periodo fascista che inizia a respirare l'aria cupa del preguerra, ho trovato il libro un po' "lento". Il cadavere appare quasi a metà della storia, i personaggi di contorno sono un po' evanescenti, persino il fidanzato Corrado tende a svanire; ma nonostante ciò, i protagonisti non si scambiano nemmeno una carezza, sebbene sia palese l'attrazione reciproca.

Staremo a vedere come sarà la prossima storia di Sebastiano e Anita, quest'ultima messa alle strette dalla terribile e temibile madre che le ha fissato la data delle nozze.



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