domenica 26 luglio 2020

Nina sente

Finalmente un libro che mi ha preso.
Nina, figlia di un pugliese e di una piemontese, ha preso in mano l'attività di NCC del padre, affetto da demenza senile, e si guadagna da vivere con fatica scarrozzando per Milano banchieri che trafficano per non far cadere un piccolo istituto nelle mani voraci dei cinesi.
Ma Guido, il suo più caro amico, quello che l'aveva aiutata a salvarsi dalla depressione post fine della relazione col padre di Davide, muore. E lo trova Nina, sul marciapiede sotto casa sua, la sera che dovevano uscire.
Intrighi finanziari, omicidio, odori, manipolazione sono gli ingredienti d questo romanzo un po' giallo e un po' anche d'amore.
Sicuramente c'è molta vita dell'autrice in queste pagine, ambientate a Milano, scritte con uno stile scorrevole, ma mi ci ritrovo pure io, la solitudine post rottura, un figlio adolescente alle prese con i primi passi della vita da grande, un rapporto conflittuale con l'ex, la voglia di ricominiciare e la fatica di sopravvivere. E la banca nel pieno di una burrasca, come quella che dura da una decina d'anni in cui lavoro da oltre trenta.

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