Questi tre mesi di "dad" sono la "dead" della scuola, dei ragazzi e degli insegnanti. E dei genitori.
Il mondo scolastico italiano, le famiglie italiane non erano pronte ad affrontare un'emergenza Covid-19 virando improvvisamente sulla tecnologia.
Per i ragazzi, per la maggior parte di loro, la tecnologia e internet sono solo divertimento, cazzeggio, videogiochi, youtube e youtuber e così hanno preso la scuola, un videogioco al quale partecipare solo se si ha voglia, le missioni (verifiche) si saltano.
Il corpo insegnanti è mediamente troppo poco giovane e avezzo alle tecnologie per riuscire a gestire tecnologicamente, psicologicamente e didatticamente gruppi di adolescenti dai 14 ai 20 anni (che a 20 non sei più un adolescente!), spesso vicini ai trenta elementi.
Le famiglie provano con mano cosa voglia dire figli che scorazzano per casa anziché stare nelle aule virtuali, il seguimento puntuale dei compiti (che comunque non dovrebbero MAI fare), la tecnologia che non è la stessa che utilizzano magari per lavoro.
Ci sono anche le famiglie disagiate, che non hanno pc/stampanti/web/tablet/smartphone ma credo che nella fascia delle superiori sia alquanto difficile che sussista questa situazione, almeno guardando i miei figli e i loro amici circa la presenza di almeno un paio di smartphone e computer per casa.
Insomma, spero tornino in classe per il bene mentale di tutti e perché non siamo ancora pronti a questo cambiamento epocale.
Ciao cara ti leggo spesso e ti seguo!
RispondiEliminaPotrei sottoscrivere in toto tutto quello che hai scritto, per riassumere in breve, per quello che mi riguarda un totale disatro!
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