Ieri sera c'è stata l'ultimissima partita disputata con la maglia della Polisportiva San Giuseppe e abbiamo vinto, siamo arrivati terzi nella finale del torneo di Vittuone.
I ragazzi ci hanno creduto, noi genitori eravamo il dodicesimo giocatore in campo, con le nostre incitazioni, i nostri incoraggiamenti, le nostre esultazioni alle reti che si gonfiano, magari per un goal segnato in rovesciata dal portierone che ci ha fatto vincere con due parate eccezionali ai rigori dieci giorni prima e che ieri sera giocava come punta.
Sabato pomeriggio ci sarà il commiato da parte della Polisportiva nei confronti dei nostri piccoli giganti e io già sono con i lucciconi agli occhi: otto anni in un gruppo che è cresciuto fisicamente e non, sempre più compatto e affiatato, in campo, fuori e sugli spalti sono tanti, da bambini dell'asilo ora sono preadolescenti con le loro esigenze e le loro peculiarità, qualche cottarella o atteggiamenti da "puà, femmine, meglio il pallone".
I ragazzi hanno imparato che non sempre si gioca, che tutti sono uguali ma ognuno ha la propria personalità, il proprio ruolo e che nel ruolo giusto si può dare il meglio di se stessi.
Ma l'avventura continua, lunedì i nostri piccoli eroi incontreranno i loro prossimi allenatori della nuova società dove continueranno a giocare, dall'altro lato della strada.
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