mercoledì 10 gennaio 2018

27°

Ecco. Ieri nella stanza dove lavoro c'erano 27 e più gradi.
E poi non mi vengano a dire che l'inquinamento milanese dipende dalle auto, dall'euro zero all'euro cinquantamila.
I fancoil erano spenti ma scaldavano poco e comunque, i bocchettoni sparavano aria calda (e sporca e polverosa), le otto scrivanie erano tutte occupate e tutti e gli otto computer funzionavano.
Io non riesco a lavorare con questi climi secchi e roventi, non basta un bicchiere d'acqua a far umidità, si sclera, poi si esce a bere un caffè, ci sono 20° in meno e ci si ammala.
Per me diventa anche difficile concentrarmi, per il caldo e per il rumore.
Sono quegli aspetti degli open space, poco space ma anche poco open, che detesto.

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