Dopo quasi due settimane di ferie, dal mio punto di vista quasi sprecate, oggi si torna alla normalità, alla vita frenetica di sempre, scandita più dall'orologio e dal cronometro che da altro.
Ci saranno le esortazioni "da-iiii!", "forza!", "hai fatto, messo, preparato...?", "sbrigati a scendere, ti aspetto in box col motore acceso" e tutto per incastrare il lavoro, il nuoto che riprende quasi dopo due anni di inattività per chiusura della precedente piscina e pigrizia, il calcio, il catechismo (meno male che qui vanno e tornano da soli), i compiti, la spesa, il coro, la fotografia, i mestieri in casa, i conti da pagare, le visite e le terapie da fare, varie ed eventuali, imprevisti e probabilità, i due adolescenti.
I due adolescenti. Ma anche io ero così sfrontata a quell'età? O la temuta sberla era sufficiente a sedare ogni spirito di ribellione?
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