Stavolta ci ho messo davvero tantissimo a leggere l'ultimo libro di Donato Carrisi.
Un po' non sono molto dell'umore adatto a leggere e tanto perché il libro non mi ha per niente coinvolto.
Rispetto ai precedenti, l'ho trovato lento e contorto, privo di quei colpi di scena che ti aspetti da un thriller, quelli che tengono alta l'attenzione.
E anche la motivazione dell'assassino principale, quello che viene etichettato prima come un martire ma poi anche no non è per niente chiara.
Certo, c'è stato il colpo di coda finale, la scoperta che i pazzi omicidi erano due ma, secondo me, sono passate troppe pagine piene di minuziosi particolari che non hanno attirato la mia attenzione.
Ora non so che cosa leggerò, sul comodino libri appena acquistati oppure giacenti da anni ce ne sono ma sono spesso fuori la sera e quando torno ho giusto il tempo di mettermi il pigiama prima di crollare tra le braccia di Morfeo.
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