venerdì 6 maggio 2016

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Certe cose non si dimenticano. E a me fa ancora paura. L'orcolat. Il terremoto.
Sono passati quarant'anni esatti da quando andò via la luce e sentimmo ballare il letto all'infinito.
Nessun danno a casa nostra, nessun morto né ferito. Ma tanta, tantissima paura.
Vivevo a Udine, a quei tempi, e avevo quasi nove anni. Mi ricordo ancora che ero sul letto a guardare qualche figurina di un album mai completato (mai completati gli album delle figurine, quand'ero bambina!). Andò via la luce, mia madre ci gridò di stare fermi, la paura che il guardaroba ci crollasse addosso. Finito di ballare, ci mise qualche strato di vestiti addosso, perché il friulano è previdente, non si sa mai!, e ci portò in strada, recuperò la macchina e andammo a cercare mio padre, ricoverato in ospedale la notte precedente. Ma lui era tornato a casa in autobus.
Mi ricordo le prime notti in auto, perché si ballava, la scuola finita improvvisamente, la paura ad entrare in casa anche per pochi istanti.
E tutt'ora, se balla la sedia, che sia per una scossa o perché qualcuno la fa ballare con la propria gamba, a me salta il cuore in gola e fatico a trattenermi dallo scappare in strada o da infilarmi sotto un tavolo robusto, guardando dove sono travi portanti per starci vicino o pali della luce ed alberi per starci lontano.
Riflessi incondizionati, ormai.
Eppure ho tanti bei ricordi di quell'estate passata per metà in tenda nel cortile dei nonni, quando ho imparato a giocare a briscola e a scopa, quando - in qualche modo - sono diventata grande anzitempo.

3 commenti:

  1. Io non ricordo nulla, ma la mia famiglia di Udine ha raccontato sempre le storie del terremoto. Mio zio Pasqualino che era salito su una sedia e teneva fermo il lampadario di cristallo per il terrore che si staccasse, mia zia Vittorina che cercava di entrare in casa dalle mie cugine ma la porta tremava tanto da non aprirsi... e poi di nuovo a settembre. E poi ogni volta che fa caldo fuori stagione "è un caldo da terremoto". E ancora c'è la paura.

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  2. io la fobia del terremoto me la porto sempre dietro...non passa....ho dormito 3 mesi fuori casa, un pò in una mega tenda dell'esercito, un pò in un garage da parenti. Anche per me è stata un'estate indimenticabile, nel bene e nel male!!1

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  3. Chi c'è passato nn lo dimentica, nn lo può fare, io nn dimenticherò mai lo sguardo di terrone nel volto di mia figlia in quel 2012...e ancora prima le grida al telefono.....

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