lunedì 7 luglio 2014

Riflessioni

Ci sono momenti della mia vita dove la solitudine affettiva mi pesa un sacco, così come è faticoso occuparsi DI TUTTO in prima persona, con facoltà di zero di delega, anche nelle piccole cose come cambiare le lenzuola, riempire il frigorifero, buttare l'immondizia.
Mi han detto in tanti che "morto un papa, se ne fa un altro", che devo pensare che invecchio e non va bene che io resti da sola, che devo cercare qualcuno per rifarmi una vita, soprattutto dopo tanti anni.
Beh, fosse facile. Ci vuole tempo, denaro e anche voglia.
Quello che è successo negli ultimi anni mi ha certamente segnata, le persone che ho incontrato nel frattempo mi hanno fatto fondamentalmente capire diverse cose: che sono diversa dalla gente della mia generazione, che non sono facilmente adattabile, che per rimettersi in gioco con qualcuno bisogna condividere anche degli interessi comuni.
Vivo fuori dal tempo e da questo mondo, l'ho già scritto in altre occasioni ma non ci posso fare niente. Se mi trovo a frequentare qualcuno che è stato allevato nell'ottica del "lavoro da uomo" (lavare la macchina, portare giù l'immondizia), "lavoro da donna" (crescere i figli, lavare-stirare-pulire-cucinare, occuparsi dei genitori anziani, fare la spesa, andare a parlare con gli insegnanti, portare i ragazzi alle varie attività o dal medico, alzarsi di notte se stanno male o hanno avuto un incubo, chiamare i vari tecnici per le manutenzioni domestiche, eccetera, oltre al portare a casa lo stipendio timbrando un cartellino tutti i giorni), inorridisco. E purtroppo questa mentalità è ancora molto diffusa tra i maschi (e le femmine) della mia generazione. Ovviamente tra quelli non accasati. Chissà perché.
Maschi però influenzati dall'edonismo anni ottanta, dove l'aspetto è tutto, dove se metti su due chili perché le tue corse sono su e giù dall'auto, dal treno, dalle scale e basta e non in palestra, sono pronti ad additarti. Non dico che una si debba trascurare una volta trovato marito e diventare una botte ma lo deve fare per se stessa e non per compiacere l'ego di appariscenza del compagno. Mi illudo sempre di piacere per la mia testa e non per le mie tette.
Sennò mi prendo un cane. Di peluche, perché non ho certo tempo di portarlo fuori almeno due volte al giorno e di pulire l'inevitabile sporcizia domestica in più.
N.B.: alcuni si sono e mi hanno chiesto se io fossi ancora innamorata del padre dei miei figli. Dormite tranquilli, la risposta è NO.

4 commenti:

  1. Hai ragione sarà sicuramente faticoso... ma pensa che fra qualche anno ne avrai due di uomini al tuo fianco che ti renderanno felice più di qualsiasi altro fidanzato o marito!!
    Un bacione

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  2. Roby credo che il problema non sia nella mentalità retrograda comne affermi tu, degli uomini ma nella mancanza di rispetto per gli altri a prescindere..io uomo poso pure pensarla cosi' per retaggio ma poi accanto alla mia donna, quando vedo come si deve sbattere tra mille impegni ecco che dovrebbe scattare il rispetto..condividiamo i compiti...senza bisogno di chiederlo o senza cercare mentalità diverse..boh forse sbagliero' ma penso che ogni cosa debba partire da noi in prima persona uomini o donne che siamo...
    comunque magari ti consiglio una vacanzina verso i paesi scandinavi! daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii li sono già "preparati" !! baci e byona settimana donna in gambissima!!!!

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  3. Molto viene dopo, quando si condividono spazi e ritmi... L'uomo che ho ora accanto veniva da una famiglia super tradizionalista, trovava tutto pronto, tutto in ordine senza dover chiedere. Ora la musica è di molto cambiata, e nonostante io non lavori fuori casa e che quindi molte mansioni casalinghe le svolgo comunque io, mi aiuta in molte cose. Senza dover chiedere. Ci si compensa. Dove non arrivo io arriva lui, e viceversa. Forse sono stata fortunata, ma sono ancora dell'idea (un po romantica se vuoi) che se c'è amore vero le cose si limano da se.
    E' vero che ci vuole tempo, voglia, io aggiungerei fortuna, per trovare una persona con cui essere in sintonia... Denaro... questo non credo che sia indispensabile averne poi tanto
    Sonia

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  4. essere soli non è facile. garantito

    ma a volte è meglio essere soli!

    condivido molto di ciò che hai scritto e lo sai perché ne abbiamo parlato tanto in passato.

    io rimango dell'idea che sia giusto scendere a compromessi per stare con qualcuno, ma non ci si deve snaturare. quindi, se nella ricerca non si trova qualcuno che è disposto ad incontrarmi a metà strada, nuotando tra i miei e i suoi difetti... evidentemente non vale la pena.

    e quindi meglio soli... sarà triste, ma almeno un minimo di rispetto per me stessa lo mantengo.

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