martedì 30 luglio 2013

Senza cronometro

Metti che un'amica lontana chieda se qualche milanese è comoda ad andare in un negozio ricamoso.
Metti che hai anche un'incombenza legata ad un progetto comune che richieda un giro in un altro negozio milanese (non di ricamo).
Metti che la pioggia di ieri abbia pulito l'aria dall'afa.
Metti che le biciclette comunali a noleggio siano una figata.
Metti che i ragazzi siano in vacanza coi nonni e non hai grossi problemi di rientro.
Metti che adatti il programma del pomeriggio al momento.
E ti godi le chiacchere col titolare del secondo negozio, scambi opinioni e parli dell'altrui capacità o, più spesso, incapacità di cogliere il valore dei lavori veramente artigianali.
E ti godi la pedalata sul pavé, schivando infide rotaie.
E ti godi lo scorrere di vetrine vecchie e nuove, lo sferragliare dei tram, il sole anche se un po' troppo caldo e l'aria in faccia, un caffè con una persona cara. E pure il ritardo del treno.
Ogni tanto è necessario vivere senza cronometro.

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