venerdì 12 luglio 2013

Ritmi diversi

Mercoledì mattina. Un figlio si rigira nel letto, lo senti, è presto. Per lui e per te. Sarà il caldo o i pensieri per l'imminente partenza.
Alle 4.40 ti alzi e ti prepari, svegliando volontariamente tutti. Si parte. Sono le 5.15.
Arrivi al mare che hai fatto più di 300 km, tu alla guida, uno sveglio e pimpante per tutto il tragitto, l'altro ha russacchiato un'oretta. E sono solo le 8.35.
Quando la camera è pronta, si disfano i bagagli e ci si fionda in spiaggia. Sono praticamente le 9.00. Come si avessimo dormito già lì.
E ti rendi subito conto che tu sei stravolta, che passeresti almeno i primi cinque giorni spalmata sul lettino a riposare, leggere, ricamare. Loro invece sono elettrizzati dalla vacanza appena iniziata, attivi come se avessero dormito fino a tre nanosecondi prima, con il solo imbarazzo se giocare a calcio ("mamma, gioca con me!"), fare il bagno ("Mamma, mica è fredda!"), iniziare subito qualche semplice costruzione ("mamma, pista per le biglie o castello?") e così via per le successive dodici ore.
E ancora una volta ti ripeti che i figli vanno fatti a vent'anni.

3 commenti:

  1. AH Ah, io l'ho fatto a venticinque, ma credimi,non c'è mai l'età giusta!! Buone vacanze!!

    RispondiElimina
  2. Tutti ha ragione, dove trovano tutta quell'energia lo sanno solo loro.
    Buone vacanze.

    RispondiElimina
  3. me lo dico sempre anche io....
    Buone vacanze ^_^
    Sandra

    RispondiElimina

I commenti anonimi non sono permessi e pertanto, se effettuati, verranno considerati spam.