Mercoledì mattina. Un figlio si rigira nel letto, lo senti, è presto. Per lui e per te. Sarà il caldo o i pensieri per l'imminente partenza.
Alle 4.40 ti alzi e ti prepari, svegliando volontariamente tutti. Si parte. Sono le 5.15.
Arrivi al mare che hai fatto più di 300 km, tu alla guida, uno sveglio e pimpante per tutto il tragitto, l'altro ha russacchiato un'oretta. E sono solo le 8.35.
Quando la camera è pronta, si disfano i bagagli e ci si fionda in spiaggia. Sono praticamente le 9.00. Come si avessimo dormito già lì.
E ti rendi subito conto che tu sei stravolta, che passeresti almeno i primi cinque giorni spalmata sul lettino a riposare, leggere, ricamare. Loro invece sono elettrizzati dalla vacanza appena iniziata, attivi come se avessero dormito fino a tre nanosecondi prima, con il solo imbarazzo se giocare a calcio ("mamma, gioca con me!"), fare il bagno ("Mamma, mica è fredda!"), iniziare subito qualche semplice costruzione ("mamma, pista per le biglie o castello?") e così via per le successive dodici ore.
E ancora una volta ti ripeti che i figli vanno fatti a vent'anni.
AH Ah, io l'ho fatto a venticinque, ma credimi,non c'è mai l'età giusta!! Buone vacanze!!
RispondiEliminaTutti ha ragione, dove trovano tutta quell'energia lo sanno solo loro.
RispondiEliminaBuone vacanze.
me lo dico sempre anche io....
RispondiEliminaBuone vacanze ^_^
Sandra