Sono cresciuta in una città che in realtà aveva troppi aspetti del paesone, mi sono trasferita a diciannove anni in una città e a 33 in un paese.
Ogni "logistica" ha i suoi vantaggi e svantaggi. Tutto sommato, dalle esperienze che ne ho ricavato, penso che se fossi sola, la città sarebbe la soluzione ideale per il mio carattere, avendo dei bambini, il paese dove viviamo è un giusto compromesso, abbastanza vicino a Milano ma con la possibilità di vivere a dimensione d'uomo.
Nel paesone, o cittadina che dir si voglia, non mi trovavo a mio agio. Troppo classista, troppo piccola per offrire delle opportunità, troppo grande per avere una dimensione davvero umana.
Nella città, che cerca sempre di diventare metropoli ma secondo me le manca qualcosa, trovavo tutto quello di cui avevo bisogno, riposo, cultura, svago, servizi.
Nel paese c'è quello di cui hanno bisogno i bambini, quello che mi serve per le urgenze, un minimo più che sindacale di relazioni umane (anche se entrare in un ambiente dove non si è nati e cresciuti è davvero difficile) e di solidarietà e sono abbastanza vicina alla città (mezz'ora di treno e sono in Corso Buenos Ayres) da goderne i benefici.
Tutto sommato, sono soddisfatta delle mie scelte.
io abito in un paesino di 2000 anime, ma comunque nel giro di 5/6 km ho centro commerciale e quello serve. L'unica cosa che manca è una merceria fornitissima...santo INTERNET per fortuna esiste ehehehhe
RispondiEliminaNon riuscirei mai a vivere in una grande citta',troppo caos, traffico, rumore. Forse perche' ho sempre vissuto in un paese, ma mi trovo bene tra le mie solite vie e persone. Quando ho voglia di piu' vita il sabato o la domenica si prende il treno o l'autostrada e ci si fionda a Genova. Bellissimo per qualche ora, ma non di piu' :))
RispondiEliminaSonia
http://www.countrykittyland.com/2012/09/about-summer-about-my-garden-and-about.html
RispondiEliminaRoby leggiti questo post, l'ho appena letto proprio prima di passare date...quella sarebbe la mia misura ideale di vita e credo anche la tua!
:-))