Un classico di quando ero ragazzina io, riveduto e corretto nella versione di Geronimo Stilton per i miei figli, regalato da non mi ricordo chi ad un compleanno di uno dei due. Irrilevante per chi, tanto si gioca insieme.
Ma uno eccome se si arrabbia. Si arrabbia se un altro giocatore arriva su una sua casella e lo sbatte fuori, si infuria se uno degli altri giocatori è più avanti di lui e magari ha già messo in salvo qualche pedina.
E così ieri, dopo urla e lacrime che neanche un cartone animato giapponese, l'altro, il fratello, gli regala un sei, dopo innumerevoli tentativi andati a vuoti di rimettere almeno una pedina sulla casella di partenza.
"Sì, mamma, glielo regalo, pur di non sentirlo piangere".
Però è bello passare il pomeriggio a giocare con loro, scopri lati della loro personalità inimmaginabili.
Mi piace il sottotitolo: "il gioco del buonumore". Sti gat-si... Noi abbiamo dovuto nasconderlo fino allo scorso anno, quando il Power durante il gioco dava una prova di tenuta di sclero pari a quella che ha un fuoco acceso quando gli versi sopra una goccia di alcool. Però è divertente dai :D
RispondiEliminaNon svelerò chi si è distrutto in lacrime ed urla. Però serve capire che nella vita non si vince sempre (anzi, secondo me si perde più di quanto si vinca) ma prendersela per un gioco no, fatico ad accettarlo.
EliminaRoberta
Non c'è niente da accettare, piuttosto da maturare, questo si. E infatti non lo fa più...
EliminaAllora conosco gente maggiorenne due volte che non è ancora maturata....
EliminaRoberta
interessante... io non lo ricordo come gioco della mia infanzia (e credo di essere all'incirca tua coetanea), ma per il mio nano sarebbe l'ideale, lui si arrabbia sempre se non vince e io diciamo che lo assecondo poco!
RispondiEliminaCercherò la versione "topesca" di questo gioco
grazie
Non so quanti anni abbia tu, io 44 ancora per poco. Ma preferivo la versione storica, quella della foto scaricata da internet che ho messo nel post, con due versioni, a 4 e a 6 giocatori, una per ogni lato del tabellone, le pedine piccole, continuamente abbattute dal lancio del dado.
EliminaRoberta
E' uno dei giochi più semplici e spietati che conosco.
RispondiEliminaAcc... io me lo sono perso. Non ci ho mai giocato da bambina, da me non bazzicavano molti giochi di societa', ne' l'ho mai visto in giro da queste parti. Eppure il topastro era un must da noi qualche anno fa. Mi hai messo la curiosita' :))
RispondiEliminaSonia
Ho giocato per anni col Monopoli di mia madre e ora i miei figli giocano... col mio. A "Non t'arrabbiare" giocavo a casa della mia compagna di classe delle elementari (dal 1973 al 1978).
EliminaPer il resto, bicicletta, pattini, elastico, una sola Barbie più rigida di un mestolo di legno, lego e poco altro.
Roberta
Non t'arrabbiare!! Ci ho giocato un sacco anche io!! :))
RispondiEliminaCe l'aveva un amichetto nostro (mio e di mio fratello)