domenica 21 maggio 2017

Ci ho provato

Ieri sera sono andata ad una cena della leva. Quella del '67. La mia.
Non li ho ancora, i fatidici 50, anche se non manca poi moltissimo.
Sono stata bene, mi sono anche divertita a cantare a squarciagola accanto alle mie coetanee che mi hanno coinvolto e che, guarda caso, fanno parte del Musicanto (la Giò, per la cronaca, lo dirige pure e lo incita come non mai!) ma mi sono sentita fuori posto.
In fondo, la leva nei paesi è un ritrovo di compagni di scuola, elementari, medie, magari anche superiori se si ha scelto lo stesso indirizzo. Io, le scuole, le ho fatte tutte a quattrocento chilometri da qui e non avevo nemmeno ricordi da condividere con la quarantina di persone che erano a tavola con me. Solo che non ho nemmeno più contatti con quelli della mia città, persi tutti dal primo all'ultimo nei trent'anni da migrante interno, forse uno o due sono "amicizie" su feisbuc ma finita lì, un post che appare ogni tanto. Nessun rimpianto, sono contenta della mia vita, delle mie scelte, però questa è anche la dimostrazione di quanto i paesani facciano gruppo ma solo tra di loro.

1 commento:

  1. Si è vero, io abito da circa vent'anni in provincia di Milano, e quelli che sono cresciuti nel paesino fanno cerchio tra loro, non in senso cattivo ma hanno parecchi ricordi sono amicizie di lunga data e ogni tanto mi sento un pesce fuor d'acqua

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