venerdì 29 agosto 2014

Ragioniera dentro

Faccio il ragioniere di professione ma ho anche un animo da contabile. E tengo i conti.
E ho maledetto la mia abitudine di tenere i conti quando ho scoperto che negli ultimi tre anni solari ho perso oltre 8.000 euro di stipendio NETTO se confrontati con quelli del 2010. Senza contare il potere d'acquisto diminuito per effetto dell'inflazione, dichiarata o percepita che sia.
Alla faccia di chi grida allo scandalo per la mancata ripresa dell'economia, per la non spesa degli 80,00 euro mensili erogati a chi ha redditi bassi (io non ne ho diritto). Mi piacerebbe proprio sapere dove sono finiti tutti i miei soldi, visto che l'azienda non è che abbia ricominciato a navigare in buone acque e visto che la riduzione non è determinata magari da un aumento delle imposte (anche gli stipendi lordi si sono ridotti in proporzione, ergo...).
Non ditemi "smettila di lamentarti, un lavoro ce l'hai". E' vero, ce l'ho ma sono anche stufa di essere considerata una privilegiata. In quest'Italia che sta scendendo pericolosamente verso il basso nella scala sociale, dove le ambizioni di miglioramento vengono guardate con odio, dove bisogna essere per forza tutti uguali purché poveri, dove i soldi che io presto allo Stato (BOT, BTP...) non solo vengono remunerati a tassi ridicoli ma mi costano uno sproposito come bollo sull'estratto conto titoli, bisogna davvero chiedersi quanto sia giusto continuare a "stare zitti, noi che un lavoro ce l'abbiamo".
I privilegi, a casa mia, sono altri.

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