mercoledì 18 gennaio 2012

SESTO GIORNO

Sesto giorno di reclusione forzata, di divanizzazione. Per l'amor del cielo, visti i ritmi frenetici della mia vita quotidiana, una vacanza del genere fuori programma non fa nemmeno tanto male ma... 
Ma alla fine diventa pure noiosa. Certo, c'è il pc, il telefono, le crocette (e ne ho messe diverse, anche se non le avete viste ancora tutte), ci sono i bambini da portare a scuola e da riprendere all'uscita, un abbozzo di cena da preparare per tutti e un pranzo da arrangiare alla bell'e meglio per me.
C'è anche una casa che grida aiuto, puliscimi! sistemami! non hai ancora ripristinato del tutto la situazione ante decori natalizi! le tende infognate chissà dove e i vetri che... lasciamo perdere.
Ma ho fatto la brava, ho capito, negli anni, che fare l'eroe non porta da nessuna parte e che sforzare un piede non ha senso, a meno che non voglia rifarmi altri giorni di immobilità vera, totale, gessosa.
Insomma, domani si torna alla solita vita: sveglia, riordino, magari stiro, colazione, prescuola, treno, lavoro, treno, scuola, nuotocalcionuotocalcio, cena, nanna.
E devo ancora riprendermi dall'interruzione natalizia dei ritmi quotidiani. Quanto impiegherò ancora?

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